La struttura è stata edificata verso la metà del 1400 dal conte Ambrogio Varese di Rosate, fisico di Ludovico il Moro duca di Milano. Sulla mappa del Catasto Teresiano del 1722, la proprietà è registrata come "casa da massaro più casa da abitazione più orto" ed è intestata ai conti Varese da Rosate, dai quali venne venduta nel 1811, al grande commendatore Francesco Mussi che, morendo nel 1893, la lasciò all'unico erede Carlotta Borsani, sua nipote.
La stessa aveva sposato nel 1892 il nobile Alberto Pisani Dossi, di cui all'interno della casa è conservata una parte della biblioteca. Un'ala è dedicata alle raccolte archeologiche che, nel corso della sua vita il Pisani andò formando: si tratta di una raccolta eterogenea dove, accanto a reperti dell'età del ferro e del bronzo, si trovano lucerne romane, tombe alla cappuccina, reperti medioevali e moderni.
La casa è sita in Via Mussi, 38.